Il neuroma di Morton è una patologia infiammatoria e degenerativa del nervo digitale, nervo interposto tra i metatarsi. Parliamo di una malattia abbastanza diffusa e che, dunque, colpisce la zona dell'avampiede.
È bene sin da subito sfatare un mito. Il termine "neuroma" potrebbe far pensare ad un tumore. I neuromi sono, infatti, tumori non cancerosi (benigni) che si formano sui nervi di tutto il corpo. Producono, accanto al nervo sano, tessuto nervoso in eccesso. Il neuroma di Morton, in realtà, non causa la formazione di tessuto nuovo che cresce su un nervo del piede. Dunque, non è propriamente un tumore. In tal senso, è più corretto parlare di un rigonfiamento e un ispessimento del tessuto nervoso già esistente. I neuromi di Morton non sono, pertanto, né un sintomo di cancro né tantomeno una causa di cancro.
In questo articolo andremo a descrivere nel dettaglio le caratteristiche di questa condizione, concentrandoci sui sintomi, le cause, la diagnosi e i possibili rimedi.
Cos'è?
Il neuroma di Morton, anche detto morbo di Morton o sindrome di Morton, consiste un ingrossamento dei nervi interdigitali tra le ossa metatarsali. Questa patologia è caratterizzata da un quadro fibrotico perineurale. Ciò vuol dire che intorno ad un nervo interdigitale si va a formare un tessuto fibroso cicatriziale che va a comprimere il nervo e a generare, ad ogni passo, dolore.
A causa del fibroma, infatti, lo spazio in cui il nervo è costretto a transitare è molto stretto. Questa strozzatura genera un aumento del dolore. Trattasi, dunque, di una condizione piuttosto invalidante perché chi ne è affetto, di fatto, è impossibilitato a camminare per lunghi tratti.
Sintomi del neuroma di Morton
Il principale campanello d'allarme rispetto alla presenza del neuroma di Morton è rappresentato dal bisogno, mentre si cammina, di fermarsi, togliere la calzatura, ampliare e lasciar riposare l'arco metatarsale e poi riprendere il cammino. Il dolore tipico di questa condizione è nevralgico. Inizialmente, si manifesta con un bruciore sulla pianta del piede che si irradia fino alle dita. Il paziente avverte la sensazione, durante ogni passo, di vere e proprie scosse elettriche. Il neuroma di Morton tende a comparire principalmente tra il secondo e il terzo metatarso o tra il terzo e il quarto.
Cause e fattori di rischio
Non si conoscono con certezza assoluta le cause del neuroma di Morton anche se sembra che questa patologia sia, in molti casi, legata ad un cedimento dell'arco metatarsale (metatarsalgia). Sono, però, noti i fattori di rischio, cioè quegli elementi che contribuiscono all'aumento della probabilità di formazione del neuroma. Essi sono:
- Utilizzo di scarpe non idonee, come ad esempio quelle a pianta stretta e con tacchi alti;
- Squilibri posturali;
- Patologie articolari degenerative (artrite reumatoide);
- Patologie flessorie che colpiscono la zona dell'avampiede;
- Eccessiva vicinanza tra le teste metatarsali;
- Condizioni come piede cavo, piede piatto, dita a martello e alluce valgo;
- Sport che causano un'eccessiva pressione sulla pianta del piede (tennis, ad esempio);
- Lavoro che comporta la necessità di trascorrere molte ore in piedi.
Differenza tra neuroma di Morton e metatarsalgia
Per evitare che si possano generare dubbi o fraintendimenti, è bene sottolineare brevemente le differenze tra il neuroma di Morton e la metatarsalgia. Entrambe le patologie si caratterizzano per un dolore localizzato nella parte anteriore del piede e che, in genere, compare in seguito ad un evento traumatico oppure a uno squilibrio di origine posturale che determina un sovraccarico sempre nella zona anteriore.
La metatarsalgia si definisce come un'infiammazione alla base di uno dei metatarsi del piede. Il neuroma è, invece, un'infiammazione a carico di uno dei nervi digitali del piede.
Diagnosi
La diagnosi del neuroma di Morton è espressamente clinica. Questo vuol dire che, nella maggior parte dei casi, l'ortopedico specializzato nel piede potrebbe essere in grado di diagnosticare la patologia durante una visita ortopedica, in particolare effettuando una manovra di compressione tra le teste metatarsali. Se questa manovra causerà un dolore acuto allora è pressoché certo che il paziente sia affetto da neuroma di Morton. In alcuni casi, allo scopo di pervenire ad una diagnosi ancora più certa e attendibile, il medico potrebbe suggerire una ecografia oppure una elettromiografia.
Rimedi
In una fase iniziale, l'ortopedico proporrà quasi certamente un approccio conservativo basato su terapia farmacologica. Se quest'ultima non va a buon fine, in genere viene valutata la possibilità di ricorrere ad un'ortesi plantare su misura, utile per favorire il rialzo delle teste metatarsali ed eliminare la compressione sul punto critico che, per l'appunto, è rappresentato dal neuroma di Morton. In questo modo, solitamente, si riesce a risolvere sia il problema della metatarsalgia che il neuroma di Morton, in quanto è probabile che il paziente possa tornare a camminare senza quei problemi e quelle fitte invalidanti tipiche di questa patologia.
Qualora la terapia conservativa non vada a buon fine, bisognerà pensare alla rimozione per via chirurgica del neuroma di Morton. L'intervento consiste in un'incisione da effettuare per via dorsale o plantare e che permette di rimuovere il tessuto fibroso che si è andato a formare intorno al nervo. Sebbene siano rare, non è da escludere del tutto la possibilità della comparsa di recidive o di nuovi neuromi in uno dei quattro spazi dell'arco metatarsale.
È importante, comunque, che l'ortopedico sia in grado di valutare attentamente il rapporto di causa-effetto tra metatarsalgia e neuroma di Morton. Dunque, è necessario effettuare una valutazione ad ampio raggio dell'avampiede, cioè della parte anteriore del piede che potrebbe essere esposta anche ad altre patologie, come ad esempio l'alluce valgo.
Per il trattamento di questa patologia, approcci come l'ozonoterapia o le infiltrazioni di cortisone non trovano unanimità di riscontri da parte degli ortopedici. Questi trattamenti, infatti, sebbene possano offrire dei sollievi già nel breve-periodo, espongono il paziente al rischio di recidive in quanto manca un focus sulle origini dei disturbi e sulle cause della patologia.
Al contrario, soprattutto quando si ritiene che la causa del neuroma sia riconducibile a degli squilibri posturali, anche la fisioterapia potrebbe rivelarsi importante, attraverso ad esempio esercizi specifici che vadano a rinforzare la muscolatura e ad evitare che possa manifestarsi, nella parte anteriore del piede, il sovraccarico tipico del neuroma di Morton.