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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Dita Piedi a Martello: Cause, Sintomi, Come Correggere

Le dita dei piedi a martello rappresentano una condizione abbastanza frequente, sebbene generalmente non molto grave, nell'ambito dell'ortopedia del piede. Spesso, abbiamo la tendenza a sottovalutare problematiche simili quando, in realtà, sarebbe bene intervenire già ai primi segnali di pericolo, per evitare che il piede possa irrigidirsi.


In questo articolo andremo a descrivere cosa s'intende, da un punto di vista medico, per dita a martello, quali sono le cause e i sintomi di questa condizione nonché le opzioni di correzione della deformità.




Dita a martello: di cosa si tratta?


Le dita dei piedi a martello sono una deformità a carico del secondo, del terzo o del quarto dito del piede, il quale arriva a piegarsi in modo anomalo all'altezza dell'articolazione intermedia. In particolare, la parte centrale del dito tende a piegarsi verso l’alto, mentre la punta si rivolge verso il basso, conferendo al dito una forma che ricorda appunto quella di un martello.


Sintomi


Il dito a martello è, in generale, facilmente riconoscibile a occhio nudo in quanto una o più dita del piede appaiono piegate in modo innaturale, con una curvatura maggiormente accentuata rispetto alle altre. A ciò potrebbero aggiungersi ulteriori sintomi come:


  • Alterazioni del colore della pelle (arrossamento);
  • Difficoltà a muovere le dite coinvolte dalla deformità;
  • Dolore che si concentra sull'avampiede o sulla parte superiore delle dita;
  • Gonfiore;
  • Calli o duroni che vengono a formarsi nei punti in cui avviene lo sfregamento delle dita contro la calzatura.


Cause


Il dito a martello insorge quando le dita vengono indotte ad assumere per un lungo arco di tempo una posizione scorretta e innaturale. Di conseguenza, muscoli e tendini finiscono per irrigidirsi e adattarsi a questa postura, rendendo difficile il ritorno alla posizione originaria. Le cause più comuni riconducibili a questa condizione sono:


  • Alluce valgo, condizione che potrebbe modificare l'allineamento delle dita e causare una camminata non equilibrata;
  • Alcune condizioni mediche, come l'artrite reumatoide o il diabete, che potrebbero indebolire le articolazioni del piede e i muscoli;
  • Dita dei piedi piuttosto lunghe e che fanno fatica ad assumere una posizione di confort nella maggior parte delle calzature;
  • Scarpe troppo strette, tacchi alti o calzature con punta affusolata, le quali finiscono per spingere le dita in avanti e comprimerle.


Soprattutto i pazienti diabetici dovrebbero prestare particolare attenzione a questa condizione, in quanto vi sarebbe un maggiore rischio di ulcere ai piedi, infezioni e addirittura amputazione.


Diagnosi


La diagnosi del dito a martello è principalmente clinica. Questo vuol dire che lo specialista potrebbe essere in grado di diagnosticare tale condizione nel corso di una normale visita ortopedica al piede. L'iniziale anamnesi, spesso sottovalutata, è in realtà molto importante. In questa fase, infatti, il paziente sarà chiamato a descrivere la sintomatologia riscontrata nonché le tipologie di scarpe abitualmente indossate.


La visita prosegue poi con l'esame obiettivo, nel corso del quale l'ortopedico osserverà la conformazione delle dita per poi muoverle delicatamente per verificare la presenza di rigidità, dolori o limitazioni nei movimenti.


In alcuni casi, per una valutazione più completa, lo specialista potrebbe chiedere al paziente di camminare o stare in piedi, con e senza scarpe, per osservare l’appoggio plantare e le dinamiche del passo. Se necessario, potrebbero essere prescritti degli esami strumentali, come ad esempio una radiografia del piede, per una valutazione più approfondita della struttura ossea e dello stato delle articolazioni.


Cura e Correzione


Nella stragrande maggioranza dei casi, il trattamento delle dita dei piedi a martello, specialmente in una fase iniziale, è di tipo conservativo. Al paziente potrebbe essere suggerito di apportare anche alcuni cambiamenti relativi alla tipologia di calzature utilizzate optando per scarpe comode, dalla punta ampia e che garantiscano spazio a sufficienza per le dita.


In commercio esistono, inoltre, cuscinetti protettivi che possono essere applicati sulle dita per ridurre lo sfregamento con la scarpa. L’ortopedico può consigliare anche bendaggi o nastri adesivi specifici per mantenere le dita in una posizione corretta. In caso di dolore o infiammazione previa prescrizione medica e solo per brevi periodi di tempo, è possibile assumere antinfiammatori non steroidei (FANS).


La terapia conservativa può, inoltre, prevedere l'impiego di plantari ortopedici, dispositivi realizzati su misura che aiutano a migliorare l’appoggio del piede e a correggere eventuali squilibri posturali.


Solo nel caso in cui il trattamento conservativo non dovesse rivelarsi efficace, la correzione delle dita dei piedi a martello dovrà necessariamente avvenire tramite un intervento chirurgico, generalmente eseguito in day hospital e in anestesia locale. A seconda della gravità di deformazione, il chirurgo ortopedico del piede potrebbe optare per una delle seguenti tecniche chirurgiche:


  • Allungamento del tendine, procedura efficace soprattutto quando l’articolazione del dito è ancora flessibile;
  • Artrodesi (fusione dell’articolazione): se l’articolazione è rigida, il chirurgo può decidere di rimuovere una piccola porzione d’osso e unire le due estremità per bloccare l’articolazione in una posizione corretta. Per preservare la stabilità del dito nella fase post-operatoria, possono essere utilizzati fili, perni o piccole placche metalliche;
  • Trasferimento tendineo: se il dito colpito è mobile ma presenta una deformazione più accentuata, si può ricorrere allo spostamento di alcuni tendini dalla parte inferiore alla parte superiore del dito, così da riequilibrare le forze in gioco e riportare il dito in asse.


Esercizi


In molti casi, soprattutto nelle fasi iniziali della deformazione, alcuni semplici esercizi, da svolgere anche a casa, possono aiutare a preservare la mobilità delle dita, rafforzare i muscoli del piede e ridurre la rigidità. Ecco gli esercizi maggiormente suggeriti in questo contesto:


  • Allungamento manuale delle dita: si tratta di afferrare delicatamente le dita dei piedi con le mani e stirarle verso l’alto e verso il basso, mantenendo la posizione per qualche secondo. L'esercizio è utile per allungare i tendini contratti;
  • Raccolta di piccoli oggetti (penne, fazzoletti) con le dita dei piedi: questo movimento stimola la coordinazione e il tono muscolare;
  • Curl con l’asciugamano: per eseguire questo esercizio, basta posizionare un asciugamano sul pavimento, appoggiarvi sopra il piede e poi arricciarlo con le dita, tirandolo verso di sé. È un modo molto utile per rafforzare i muscoli flessori delle dita.


Questi esercizi, se eseguiti con costanza e senza forzature, possono contribuire a migliorare l’elasticità e la funzionalità delle dita, soprattutto se abbinati ad altri trattamenti consigliati dallo specialista.

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