Il dolore all’alluce è, spesso, conseguenza di lesioni o patologie già diagnosticate. Si tratta di un disturbo comune che, però, se sottovalutato, può influire su mobilità e qualità della vita di chi ne è affetto. Nella maggior parte dei casi, i fastidi sono curabili e gestibili in maniera semplice. In altri, potrebbe essere necessario un trattamento specifico.
È utile una breve panoramica anche dal punto di vista anatomico. L’alluce del piede, in tal senso, è formato da ossa, articolazioni, tendini e legamenti che lavorano insieme per garantire la necessaria stabilità e mobilità. Spesso, il dolore si manifesta a livello dell’articolazione metatarso-falangea, cioè il punto in cui il primo osso metatarsale incontra la falange prossimale dell’alluce.
In questo articolo ci soffermeremo in particolare sulle cause e sui rimedi in presenza di alluce dolorante.
Perché fa male l’alluce del piede?
Le cause del dolore Il dolore all’alluce o pollice del piede può essere causato da diverse condizioni o deformità, in particolare:
- Alluce valgo, condizione che colpisce l'articolazione alla base dell'alluce e che si manifesta quando le ossa si disallineano, causando una protuberanza sul lato del piede;
- Gotta, condizione che causa l’accumulo di acido urico nelle articolazioni e, in particolare, nell’articolazione dell’alluce;
- Unghia incarnita, conseguenza di calzature strette o di un’unghia tagliata troppo corta o eccessivamente curvata verso l’interno;
- Sesamoidite, infiammazione dell’osso sesamoide, situato in varie parti del corpo nonché sotto l’alluce;
- Alluce rigido, patologia di origine degenerativa a carico dell’articolazione metatarso-falangea del primo dito del piede;
- Calzature inadeguate, come ad esempio scarpe troppo strette o tacchi alti;
- Attività o discipline sportive che comportano una forte spinta con le dita dei piedi;
- Artrite reumatoide, malattia infiammatoria cronica sistemica che può interessare, tra le varie articolazioni, anche l’alluce;
- Osteoartrite, condizione degenerativa che causa danni alla cartilagine delle articolazioni e che, spesso, colpisce anche il pollice del piede;
- Fratture, spesso conseguenza di movimenti che esercitano pressione sull’alluce, della caduta di oggetti pesanti o di calci sferrati a oggetti duri;
- Calli, ispessimenti della pelle localizzati sulla parte esterna dell’alluce;
- Distorsioni, flessioni forzate verso l’alto dell’alluce. È detta anche sindrome di Turf Toe.
Come si effettua la diagnosi?
Chiaramente, il dolore all’alluce valgo può essere definito un sintomo piuttosto che una vera e propria condizione o patologia. Questo vuol dire che, soprattutto quando il dolore comincia a intensificarsi e a causare disagi nella vita quotidiana, è importante richiedere un consulto specialistico, in maniera tale da risalire alla causa esatta del problema.
In tal senso, è consigliabile rivolgersi ad un ortopedico specializzato nei piedi e sottoporsi a una visita ortopedica. Gli altri sintomi, oltre al dolore, che dovrebbero spingere il paziente a richiedere quanto prima il parere di un esperto sono:
- Gonfiore intorno all’unghia;
- Nodulo osseo di consistenza dura vicino all’alluce;
- Rigidità;
- Rossore;
- Formicolio;
- Intorpidimento;
- Calore intorno all’articolazione dell’alluce.
La visita comincia, in genere, dall’anamnesi. Il medico chiede al paziente di descrivere nel dettaglio il dolore all’alluce, specificando quando è insorto ed eventuali attività che potrebbero averlo scatenato. In questo modo, l’ortopedico potrà già farsi un’idea rispetto alle cause del dolore.
Successivamente, si rende necessario un esame obiettivo del piede. L’ortopedico osserverà attentamente l’alluce, alla ricerca di segni di gonfiore, arrossamento o deformità. Verrà, in questa fase, valutata anche l’ampiezza di movimento nonché le aree dell’articolazione maggiormente sensibili al dolore. L’ortopedico dovrà, dunque, stabilire se il quadro clinico sia sufficientemente chiaro per una diagnosi precisa o se, al contrario, siano necessarie ulteriori indagini. In quest’ultimo caso, potrebbero essere prescritti esami di approfondimento come:
- Radiografia del piede, utile per una valutazione della struttura ossea dell’alluce e per l’identificazione di eventuali anomalie;
- Ecografia o risonanza magnetica, test che favoriscono un'osservazione dettagliata dei tessuti molli.
A questo punto, l’ortopedico sarà pronto per diagnosticare la condizione che causa il dolore al primo dito del piede e pianificare il relativo trattamento, con l’obiettivo di aiutare il paziente a guarire e a recuperare la totale funzionalità dell’articolazione.
Come curare il dolore al pollice del piede?
Le opzioni di trattamento per il dolore al pollice del piede possono essere sia conservative che chirurgiche. Nella maggior parte dei casi, si comincia sempre con una terapia conservativa.
Molto spesso, gli ortopedici consigliano di applicare il metodo RICE (riposo, ghiaccio, compressione, elevazione) per ridurre il dolore e il gonfiore. Lo stesso risultato potrebbe essere raggiunto anche attraverso la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Per ridurre gli squilibri di origine biomeccanica nonché lo stress a carico dell’articolazione dell’alluce potrebbe essere utile prendere in considerazione l’impiego di dispositivi ortopedici (tutori) e/o di calzature maggiormente adeguate.
Mai sottovalutare l’importanza che può esercitare la fisioterapia. Questo vuol dire che un ortopedico potrebbe suggerire, anche congiuntamente a uno dei metodi conservativi poc’anzi descritti, delle sedute con un fisioterapista.
Attraverso un programma di esercizi specifico e personalizzato, infatti, sarà possibile rafforzare i muscoli intorno all’alluce, migliorando flessibilità e mobilità articolare, ridurre il dolore e prevenire i rischi legati a possibili recidive.
Solo quando viene certificata l’inefficacia dei trattamenti conservativi, il chirurgo ortopedico del piede comincia a prendere in considerazione la possibilità di intervenire chirurgicamente.
Il tipo di intervento chirurgico è inevitabilmente legato alla condizione o patologia che è stata diagnosticata. Oggi, molti interventi vengono svolti in artroscopia, procedura mini-invasiva che può essere adoperata per il trattamento di patologie che coinvolgono capsula articolare e cartilagine (ad esempio sesamoiditi).
Un’altra tecnica spesso utilizzata per il trattamento dell’alluce rigido in fase avanzata è l’artrodesi. Consiste nella fusione degli elementi ossei che costituiscono l’articolazione. Ulteriori tecniche chirurgiche che potrebbero essere prese in considerazione sono:
- Cheilectomia, intervento di asportazione delle sporgenze ossee note come osteofiti dorsali;
- Osteotomia (sezioni ossee), utilizzata soprattutto per il trattamento dell’alluce valgo.