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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Quinto dito varo: cos'è, cause e rimedi


Cosa s'intende per quinto dito varo?


Il quinto dito varo, chiamato anche bunionette, deformità del quinto dito o callo del sarto, è un'alterazione dell’avampiede in cui il quinto metatarso assume una posizione anomala e tende a sporgere verso l’esterno. Questa deviazione fa sì che il mignolo si inclini verso l’interno, mentre la parte esterna del piede presenta una prominenza ossea dolorosa.


Si tratta di una condizione simile, per meccanismo e dinamica, all’alluce valgo, ma localizzata sul lato opposto del piede. Il nome "callo del sarto" ha un'origine particolare: i sarti, sedendo per ore con le gambe incrociate, tendevano a poggiare costantemente il bordo esterno del piede a terra. Questa continua pressione favoriva nel tempo la formazione della caratteristica sporgenza.


quinto dito varo


Quali sono i sintomi?


Il quinto dito varo si riconosce facilmente a causa della protuberanza dolorosa che si forma sul bordo esterno del piede, alla base del mignolo. I sintomi più comuni sono:


  • Dolore localizzato alla base del quinto dito che peggiora camminando o indossando scarpe strette;
  • Arrossamento e gonfiore nella zona della sporgenza ossea;
  • Ispessimento della pelle (calli e duroni) dovuto allo sfregamento costante contro la scarpa;
  • Difficoltà a indossare calzature: spesso è necessario scegliere scarpe più larghe o morbide per evitare irritazioni;
  • Rigidità o fastidio durante il movimento del mignolo, soprattutto dopo lunghe camminate;
  • Deformità visibile, con deviazione del dito e aumento del volume laterale del piede;
  • Sensazione di bruciore, tipica degli stati infiammatori in fase avanzata.


Quali sono le cause del quinto dito varo?


Le cause alla base del quinto dito varo possono essere diverse e spesso più fattori concorrono tra loro:


  • Alterazioni strutturali del piede. Condizioni come piede piatto o piede cavo modificano la distribuzione dei carichi e favoriscono la deviazione del quinto raggio;
  • Malformazioni congenite. In alcune persone il quinto metatarso presenta una posizione anomala fin dalla nascita, predisponendo alla comparsa della condizione già in giovane età;
  • Artriti e patologie infiammatorie. Malattie come l’artrite reumatoide possono indebolire le articolazioni del piede e alterarne l’allineamento;
  • Esiti di traumi. Urti, distorsioni o fratture del quinto metatarso – anche se mal curate – possono modificare la forma dell’osso e favorire la sporgenza laterale;
  • Conseguenze neurologiche. Dopo un ictus o altre patologie del sistema nervoso può comparire un’alterazione del tono muscolare che porta a deviazioni delle dita;
  • Calzature inadeguate. Scarpe strette sulla punta, troppo rigide o con poco spazio per le dita aumentano lo sfregamento e accelerano la deformità. L’uso frequente di tacchi alti accentua la pressione sull’avampiede e peggiora la situazione;
  • Sport che stressano il margine laterale del piede. Discipline come sci, danza classica o pattinaggio comportano posizioni e movimenti che spingono il quinto dito verso l’interno, favorendo l’infiammazione e la deformità;
  • Anomalie biomeccaniche ereditarie. In molti casi il problema è genetico: si eredita un appoggio del piede non corretto oppure un metatarso particolarmente prominente o ingrossato;
  • Sporgenze ossee (esostosi) o speroni. Talvolta la protuberanza non è dovuta alla deviazione del metatarso, ma alla crescita di un piccolo sperone osseo laterale.


Come si effettua la diagnosi?


La diagnosi del quinto dito varo è principalmente clinica: nella maggior parte dei casi l’ortopedico specialista del piede è in grado di riconoscere la deformità semplicemente osservando l’avampiede. Il rigonfiamento laterale alla base del quinto dito, la deviazione dell’osso metatarsale e l’eventuale presenza di arrossamento o ispessimento cutaneo sono elementi che indirizzano subito verso il sospetto di bunionette.


La visita ortopedica non si limita a una semplice ispezione ma prevede anche:


  • Valutazione del piede in carico, per comprendere come la deformità si manifesta durante l’appoggio e la deambulazione;
  • Esame della pelle e dei tessuti, alla ricerca di callosità, borsiti o infiammazione;
  • Analisi della mobilità dell’articolazione metatarso-falangea, generalmente indolore nei movimenti passivi ma che può risultare limitata nei casi più gravi;
  • Controllo delle calzature abituali, utile per identificare eventuali pressioni anomale laterali responsabili dell’aggravamento della deformità.


Per confermare la diagnosi e definire con precisione tipologia e grado di deviazione ossea, l’ortopedico potrebbe prescrivere:



Quali sono i rimedi del quinto dito varo?


Nel trattamento del quinto dito varo, l’obiettivo principale è ridurre il dolore, limitare l’attrito con la calzatura e correggere i sovraccarichi meccanici che favoriscono la deformità. Nelle fasi iniziali il trattamento è generalmente conservativo, cioè non chirurgico. Questi rimedi possono migliorare notevolmente la sintomatologia, prevenire l’aggravarsi della deformità e, in molti casi, evitare l’intervento.


RimedioDescrizione/Beneficio
Modifica delle calzatureScarpe con punta larga e morbida, suola ammortizzata e tacco inferiore a 2,5 cm riducono pressione e sfregamento sulla prominenza ossea.
Plantari su misuraCorreggono i sovraccarichi del piede, riducono la pronazione e alleviano la pressione sul quinto metatarso. Utili in caso di piede piatto o cavo.
Cuscinetti protettiviVengono applicati sopra la sporgenza ossea per ridurre lo sfregamento con la scarpa e migliorare il comfort.
FisioterapiaMigliora la mobilità articolare e riduce il dolore.
GhiaccioUtile nelle fasi infiammatorie per diminuire dolore e gonfiore.
Farmaci antinfiammatori (FANS)Aiutano a controllare dolore e infiammazione nelle fasi acute.
Infiltrazioni di cortisoneIndicate nei casi di forte infiammazione della borsa o dei tessuti molli, quando altri rimedi non sono efficaci.


Qual è la chirurgia del quinto dito varo?


La chirurgia del quinto dito varo ha l'obiettivo di raddrizzare il metatarso, ridurre la sporgenza ossea e ristabilire una distribuzione corretta dei carichi sul piede. La scelta della procedura dipende da vari fattori:


  • Grado della deformità evidenziato dagli esami radiografici;
  • Età e livello di attività del paziente;
  • Presenza di dolore persistente o borsite;
  • Spessore e morfologia del metatarso.


ProceduraDescrizione
Osteotomia metatarsaleIl chirurgo pratica un taglio nel quinto metatarso, lo riallinea e lo fissa con una vite. Soluzione consigliata in caso di deformità più marcate o quando è necessario un controllo più preciso dell’angolo metatarsale.
Chirurgia percutaneaIntervento mininvasivo attraverso incisioni di 1 mm. Un piccolo cuneo osseo viene rimosso per modificare l’asse del metatarso. Non si usano viti: un bendaggio rigido mantiene la correzione durante la guarigione. Tale procedura riduce dolore, gonfiore e tempi di recupero.
Resezione parziale della testa metatarsaleIn casi selezionati, una porzione della testa del metatarso può essere rimossa per eliminare il conflitto con la calzatura. Spesso eseguita insieme alla percutanea per affinare la correzione.


chirurgia quinto dito varo


Quali sono i tempi di recupero?


I tempi di recupero, in caso di intervento per il quinto dito varo, cambiano in base alla tecnica chirurgica utilizzata, all’entità della deformità e alle esigenze del paziente. Una volta conclusa l’operazione, la deambulazione è immediatamente consentita ma protetta da una scarpa post-operatoria che va indossata per circa 6 settimane. Questa calzatura speciale permette di camminare senza caricare eccessivamente sulla zona operata.


La guida dell’automobile è solitamente possibile dopo la rimozione della scarpa post-operatoria, salvo il caso in cui sia stato operato un solo piede e si utilizzi un’auto con cambio automatico: in questa circostanza, si può tornare alla guida anche un po’ prima.


Il ritorno al lavoro dipende molto dal tipo di attività svolta:


  • Per impieghi sedentari possono bastare 3 settimane;
  • Per professioni che richiedono lunghe permanenze in piedi o molto movimento possono servire fino a 6 settimane.


Per quanto riguarda lo sport, è necessario un recupero più graduale:


  • Nuoto e bicicletta sono in genere consentiti dopo 6 settimane;
  • Corsa e sport di contatto richiedono almeno 3 mesi.


Domande frequenti


Quali sono i rischi e le complicazioni del quinto dito varo?


Le complicazioni principali sono dolore persistente, formazione di borsiti e callosità, difficoltà a indossare le scarpe, recidiva della deformità, oltre ai possibili rischi post-chirurgici (infezione, trombosi, mancata consolidazione dell’osteotomia, edema prolungato, metatarsalgia da sovraccarico e dito a martello).


Uno studio ha analizzato l’efficacia e la sicurezza delle tecniche percutanee o mininvasive di osteotomia per la correzione del quinto dito varo. I ricercatori hanno esaminato tutte le pubblicazioni disponibili fino a dicembre 2023, includendo 18 studi clinici per un totale di 580 pazienti e 714 piedi trattati.


La maggior parte degli interventi valutati utilizzava una osteotomia distale non fissata, una delle tecniche mininvasive più diffuse. In tutti gli studi i risultati hanno mostrato un miglioramento significativo sia clinico che radiografico: i pazienti riportavano meno dolore e una migliore funzionalità.


Le complicazioni, sebbene presenti, sono risultate complessivamente contenute: quella più frequente, in linea con le rilevazioni effettuate dal sito di prenotazioni mediche online EccellenzaMedica.it presso i centri di ortopedia accreditati, era la formazione di un callo ipertrofico, quasi sempre destinato a riassorbirsi spontaneamente senza ulteriori interventi.


È possibile prevenire il quinto dito varo?


La prevenzione si basa soprattutto su calzature adeguate, con punta larga e materiali morbidi. Evitare scarpe strette, rigide o con tacchi alti riduce il rischio. Un corretto appoggio del piede e l’uso precoce di plantari personalizzati nelle persone predisposte possono limitare l’evoluzione della deformità.


In quali casi la chirurgia è necessaria?


L’intervento è indicato quando il dolore persiste nonostante i trattamenti conservativi (calzature adeguate, plantari, anti-infiammatori, ortesi) o se la deformità peggiora al punto da compromettere la camminata.


Fonti e bibliografia


  • Lewis, Thomas L et al. “Minimally Invasive Surgery For Management of Bunionette Deformity (Tailor's Bunion) Using Fifth Metatarsal Osteotomies: A Systematic Review and Meta-Analysis.” Foot & ankle orthopaedics vol. 9,3 24730114241263095. 29 Jul. 2024, doi:10.1177/24730114241263095.

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