- Cos'è la chirurgia percutanea del piede?
- Cos'è la tecnica percutanea per l'alluce valgo?
- Chi è un buon candidato per la tecnica percutanea?
- Come si esegue la tecnica percutanea?
- Quali sono i rischi specifici della tecnica percutanea?
- Quanto dura il periodo post-operatorio per un intervento percutaneo all'alluce valgo?
- Quali sono le alternative alla tecnica percutanea?
- Domande frequenti sulla tecnica percutanea per l'alluce valgo
Cos'è la chirurgia percutanea del piede?
La chirurgia percutanea del piede, nota anche come chirurgia mininvasiva (MIS – Minimally Invasive Surgery), è una tecnica innovativa che si distingue dalle procedure tradizionali per l’utilizzo di incisioni molto ridotte, spesso di pochi millimetri. Attraverso questi micro-accessi, il chirurgo inserisce strumenti specifici, come frese e micro-bisturi, per correggere deformità o patologie senza dover esporre direttamente le strutture interne.
Affinché possa essere eseguito con precisione, l’intervento viene sempre monitorato radiologicamente. Questa tecnica, nata negli Stati Uniti e perfezionata in Europa, ha rivoluzionato la chirurgia del piede grazie ai vantaggi legati a:
- Minore dolore;
- Tempi di recupero ridotti;
- Minori probabilità di complicazioni post-operatorie.
La chirurgia percutanea del piede può essere utilizzata per il trattamento di diverse condizioni, tra cui:
Cos'è la tecnica percutanea per l'alluce valgo?
L’alluce valgo, tra le patologie più frequenti del piede, si manifesta con la deviazione laterale del primo dito, accompagnata spesso da dolore e difficoltà a camminare o indossare scarpe.
La tecnica percutanea rappresenta una delle soluzioni chirurgiche più moderne per correggere questa deformità. L’intervento si esegue con piccolissime incisioni, di circa 2-3 mm, e l'impiego di appositi strumenti che permettono di rimodellare l’osso e riallineare il dito.
A differenza della chirurgia tradizionale, non è necessario ricorrere a grandi tagli o a un’esposizione completa dell’articolazione, con conseguente riduzione del trauma chirurgico e un decorso post-operatorio generalmente più rapido e confortevole.
Vantaggi della tecnica percutanea | Svantaggi della tecnica percutanea |
Incisioni minime e cicatrici quasi invisibili | Non indicata per deformità molto severe |
Recupero rapido e minore dolore | Necessità di chirurgo esperto in MIS |
Rischio più basso di infezioni e complicazioni | Possibile recidiva della deformità |
Intervento in anestesia locale, senza ricovero | Gonfiore e dolore residuo nei primi mesi |
Chi è un buon candidato per la tecnica percutanea?
Non tutti i pazienti con alluce valgo sono candidati ideali per la tecnica percutanea. Questa metodica è indicata soprattutto nei casi di deformità lieve o moderata, in assenza di gravi instabilità articolari o compromissioni vascolari. È spesso consigliata a persone che non tollerano bene interventi più invasivi, come:
- Anziani;
- Pazienti diabetici;
- Pazienti con problemi di cicatrizzazione.
Al contrario, chi presenta deformità molto gravi, artrite avanzata o condizioni che richiedono un fissaggio osseo importante potrebbe trarre maggiore beneficio dalla chirurgia tradizionale. La valutazione finale spetta sempre al chirurgo ortopedico del piede, il quale sceglie la soluzione migliore, tenendo conto anche di ciò che emerge in seguito alla visita ortopedica e all'esame radiografico.
Come si esegue la tecnica percutanea?
L’intervento percutaneo per l’alluce valgo si svolge generalmente in anestesia loco-regionale. Il chirurgo pratica piccole incisioni di pochi millimetri sulla cute, attraverso cui introduce frese ad alta velocità per eseguire le osteotomie necessarie a correggere la posizione del primo metatarso e della falange.
Tutta la procedura è guidata dalla fluoroscopia (raggi X in tempo reale), che consente di monitorare con precisione i movimenti. Una volta riallineato il dito, il piede viene stabilizzato con un bendaggio funzionale e una scarpa post-operatoria. L’intervento dura mediamente 30 minuti ed è generalmente poco doloroso.
Quali sono i rischi specifici della tecnica percutanea?
Come ogni procedura chirurgica, anche la tecnica percutanea per l’alluce valgo comporta alcuni rischi. Tra le possibili complicazioni vi sono:
- Infezioni;
- Gonfiore prolungato;
- Dolore;
- Recidiva della deformità;
- Consolidamento osseo incompleto o un malallineamento.
Un altro rischio, seppur poco frequente, è legato all’utilizzo delle frese le quali, se non usate correttamente, potrebbero causare danni termici o microfratture. In ogni caso, rispetto alla chirurgia tradizionale, parliamo comunque di un rischio piuttosto basso, in virtù di un minore trauma sui tessuti molli e dell’assenza di grandi incisioni.
Quanto dura il periodo post-operatorio per un intervento percutaneo all'alluce valgo?
Il recupero dopo un intervento percutaneo è generalmente più rapido rispetto alla chirurgia tradizionale. Nella maggior parte dei casi, il paziente potrà sin da subito poggiare il piede a terra utilizzando una scarpa post-operatoria. I punti di accesso cutaneo guariscono in 2-3 giorni e il bendaggio deve essere mantenuto per circa tre settimane.
Il ritorno alle scarpe normali avviene solitamente entro qualche mese, mentre potrai tornare a svolgere attività sportive leggere dopo 2-3 mesi. Il gonfiore può persistere per alcuni mesi ma il dolore è in genere contenuto e ben gestibile con ghiaccio e antinfiammatori.
Ulteriori dettagli rispetto alla gestione della fase post-operatoria sono stati forniti dal Dott. Bruno Levy, medico specializzato in chirurgia del piede con tecnica percutanea mini-invasiva. In un articolo pubblicato sul suo sito web, l'ortopedico ha spiegato che: "Il periodo di assenza dal lavoro dipenderà dal tipo di lavoro e dal mezzo di trasporto utilizzato. A causa dell'osteotomia, il gonfiore persisterà per circa tre mesi dopo l'intervento. Non si consiglia di guidare (a meno che non si disponga di un'auto con cambio automatico e si agisca sui pedali con l'altro piede) né tantomeno di camminare per lunghe distanze per almeno sei settimane".
Quali sono le alternative alla tecnica percutanea?
Le principali alternative alla tecnica percutanea sono rappresentate dalle procedure tradizionali “a cielo aperto”, come l’osteotomia di Chevron o la tecnica di Scarf, che consentono un controllo diretto delle strutture ossee e una fissazione stabile con viti o placche. Questi interventi sono indicati nei casi di alluce valgo severo o quando vi è la necessità di correzioni più complesse.
In altri casi, invece, possono essere considerate terapie conservative, come l’uso di plantari, calzature ortopediche, infiltrazioni o fisioterapia, che non correggono la deformità ma aiutano a ridurre il dolore e a rallentarne la progressione.
Chirurgia Aperta | Tecnica percutanea |
Incisioni di 5-7 cm | Micro-incisioni di 2-3 mm |
Maggior dolore post-operatorio | Dolore ridotto |
Recupero in 8-12 settimane | Recupero in 4-6 settimane |
Maggior rischio di infezioni e cicatrici | Minore rischio di complicazioni cutanee |
Domande frequenti sulla tecnica percutanea per l'alluce valgo
Quanto costa un intervento percutaneo all'alluce valgo?
Il costo dell’intervento varia in base alla struttura sanitaria e all’esperienza del chirurgo, ma in media oscilla tra i 2.500 e i 4.500 euro. I prezzi possono essere maggiori in centri privati specializzati.
Quanto dura l’intervento percutaneo per l’alluce valgo?
La procedura è piuttosto rapida: in genere richiede dai 20 ai 40 minuti, a seconda della complessità del caso.
Quanto efficace è la tecnica percutanea nel ridurre l’angolo di valgismo?
Numerosi studi clinici confermano un’elevata efficacia. Uno studio condotto in Francia su oltre 100 pazienti sottoposti a chirurgia percutanea per alluce valgo ha evidenziato risultati clinici e radiografici molto incoraggianti: l’angolo di valgismo dell’alluce (HVA) è passato in media da 27,7° a 8,2°, l’angolo intermetatarsale (IMA) da 14,2° a 8,1° e l’angolo articolare distale (DMAA) da 12,7° a 3,8°.
Dal punto di vista clinico, il 97% dei pazienti si è dichiarato soddisfatto o molto soddisfatto dell’intervento, il 92% ha potuto tornare a indossare calzature normali entro sei mesi e quasi tutti hanno ripreso le proprie attività sportive in un arco di tempo compreso tra i tre e i cinque mesi. Inoltre, il rientro medio al lavoro è avvenuto dopo circa quattro settimane. Si tratta di dati in linea con quelli rilevati dal sito di prenotazioni mediche online Eccellenza Medica presso i centri di ortopedia del piede accreditati in Italia.
Quanto dura l’effetto correttivo?
Se l’intervento è ben eseguito e il paziente segue le indicazioni post-operatorie, il risultato è stabile nel tempo. La recidiva è rara ma possibile, soprattutto nei casi di deformità molto marcata.
Chi esegue la tecnica percutanea e dove è meglio farla?
Questa procedura deve essere eseguita da ortopedici o chirurghi del piede specializzati in tecniche mininvasive. È consigliabile rivolgersi a centri di chirurgia del piede con comprovata esperienza nell'esecuzione di procedure chirurgiche tramite tecnica percutanea.
Fonti e bibliografia
- Green Halimi, Yair et al. “Hallux valgus treatment by percutaneous scarf-like screwless osteotomy: surgical technique and medium-term outcomes.” Orthopaedics & traumatology, surgery & research : OTSR vol. 110,8 (2024): 103963. doi:10.1016/j.otsr.2024.103963;
- Docteurbrunolevy.com/.